AsstrA Associated Traffic AG – azienda svizzera che si occupa di trasporto e logistica – riscontra un notevole aumento nell’ambito delle spedizioni marittime. Nel 2016 la ditta ha trasportato 9 024,5 TEU – 183% in più rispetto all’anno scorso (4 929,6 TEU).
“Il fabbisogno odierno sul mercato comporta l’aumento delle esportazioni dei prodotti alimentari surgelati, specialmente della carne e dei prodotti latticini confezionati” sostiene Dovile Venckute, il caporeparto delle spedizioni marittime AsstrA nei paesi baltici e in Bielorussia.
La maggior parte dei container trasportati da AsstrA, 80% in più rispetto all’anno scorso, sono stati inviati nel territorio della Federazione Russa. Il secondo itinerario commerciale tra i più popolari, gestito dal suddetto reparto è costituito dalla strada che percorre dalla Cina alla Federazione Russa, il che trova conferma nell’aumento del 222% rispetto all’anno scorso. Al terzo posto si trova il corridoio Cina – Bielorussia, dove la quantità delle spedizioni è incrementata del 100%. A quest’ultimo seguono gli itinerari Lituania – Bielorussia e Germania – Federazione Russa, dove le spedizioni sono aumentate rispettivamente del 404% e del 1283%. Nel 2016 AsstrA ha conseguito un fatturato di 811 milioni di euro nel trasporto di container, il che corrisponde a un incremento del 27% rispetto all’anno scorso.
“Gli indici finanziari dimostrano che l’anno scorso è stato un periodo molto duro per le linee marittime. Hanjin Shipping è fallita, dando conferma del fatto che l’abbassamento dei prezzi dell’anno scorso non abbia causato un effetto permanente. Anche le linee minori hanno riscontrato problemi, per cui molte di loro ora creato alleanze per incrementare l’efficenza e soprattutto per effettuare carichi interi. Si rendono conto di non essere in grado di affrontare questo periodo autonomamente. Ad aprile, CMA, EVG, OOCL i COSCO e altri pianificano la stipula del contratto operativo Ocean Alliance. I prezzi attuali sono appena più alti, ma al contempo più “sani”. In risposta alle limitazioni nella spedizione in Russia è aumentato il trasporto di prodotti latticini e carne surgelata in paesi terzi, per cui noto il potenziale dei nuovi mercati. Anche la Lituania sta considerando nuove direzioni per la propria esportazione." – continua la signora Venckute.
In riferimento alle importazioni e esportazioni dall’Estremo Oriente la signora Venckute sottolinea la scarsità delle superfici di navigazione dovuta al fallimento di Hanjin e al succesivo ritiro di un notevole numero di navi.
“Questa tendenza riguarda soprattutto i porti europei. Sono aumentati i prezzi di esportazione, innanzitutto a discapito dei Сlienti che lavorano su materiali economici per la produzione del legno, come travi, assi e ferraglia. La maggior parte della produzione di questa merce sta calando” osserva la signora Venckute.
Ricerche su nuove, potenziali direzioni
AsstrA Associated Traffic AG presta servizi di importazione ed esportazione FCL (container intero) da / al porto a Klaipeda in Lituania. Le mete comprendono i paesi mediterranei, tra cui Spagna, Portogallo, Marocco, Egitto, Israele e Turchia, ma anche Africa, Medio Oriente, America e Asia.
Quest’anno AsstrA ha intenzione di rafforzare la propria posizione nel mercato dell’esportazione dei carichi groupage in Cipro, Malta, Isole Canarie, Islanda con servizi di importazione ed esportazione LCL (less than container) da / in Estremo Oriente, Medio Oriente, Africa, America e Australia.
L’analisi condotta da AsstrA in merito ai migliori porti marittimi dimostra che 11 dei 15 porti marittimi più attivi si trovano in Asia, confermando il maggiore significato della regione dell’Asia e del Pacifico per l’economia mondiale. I porti marittimi più importanti si suddividono in quelli universali e specializzati. I porti specializzati servono prevalentemente l’industria petrolifera (Ras-Tanura, Mina Al Ahmadi, Khark, Tampico i Valdez), minerali metalliferi e carbone (Tubarao, Richards-Bay, Duluth, Port-Cartier i Port Hedland), grano e legno. I porti specializzati sono localizzati principalmente nei mercati emergenti.
L’attività dei porti nell’EU non è ancora tornata ai livelli conseguiti nel periodo precedente alla crisi economica.
Stando ai dati raccolti dall’Organizzazione Europea dei Porti Marittimi (ESPO) il volume degli scambi commerciali europeo nel 2015 ammontava a 1.956 mln di tonnellate – di cui 1.194 mln si è effettuato nell’ambito dell’importazione e 762 mln nell’esportazione. Nel 2016 si è rallentata la graduale ripresa dell’attività portuale nell’UE osservata negli anni successivi alla recessione del 2008. Riassumendo, il peso lordo della merce gestita nei principali porti dell’UE nel primo semestre del 2016 rimane tuttora inferiore alle quantità gestite nel quarto trimestre del 2008, appena prima della crisi.
Olanda, Gran Bretagna, Italia e Spagna erano i paesi con il maggiore volume di scambi commerciali nell’ambito del trasporto marittimo in Europa nel 2016. In totale 13 paesi costieri membri dell’UE hanno riscontrato un calo nelle quantità delle merci trasportate nei porti principali rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Dieci paesi costieri hanno invece osservato un aumento o un volume inalterato. Oggettivamente parlando, i cali maggiori si sono riscontrati in Ettonia (-14%), Bulgaria (-10,5%) ed Estonia (-9,4%). D’altro canto Malta, Cipro, Lituania e Slovenia hanno dichiarato l’aumento nell’ambito dell’attività portuale a un livello superiore al 10% per lo stesso periodo dell’anno scorso. Il porto lituano a Klaipeda ha chiuso l’anno 2016 battendo il record con un volume di scambio commerciale di 40 mln di tonnellate, rendendo Klaipeda il porto baltico più attivo.