Genova - Pochi resistono, perché la tentazione è forte. Evitare il commissariamento tutto austerity e tasse che fa perdere sovranità (ed elezioni) e stringere invece un accordo con la Cina che assicura di non intromettersi negli «affari interni del Paese». Non come il Fondo Monetario Internazionale che certamente aiuta, ma chiede quelle che tecnicamente sono «riforme strutturale» e che invece per i governi sono un commissariamento di fatto. Così la “via cinese” sembra un affare e molti Paesi in via di sviluppo (ma anche europei) aderiscono: per realizzare le infrastrutture (ambiziosissime) serve una montagna di denaro che la Cina è ben contenta di prestare.

Dal Laos alla Serbia: la Via della Seta spinge la colonizzazione cinese
Sezione Attualità Datа 21.08.2018