Le tonnellate di anidride carbonica emesse ogni anno dai porti commerciali della Toscana sono circa 200 mila, di cui il 90 per cento prodotte nell'area di Livorno. Le navi sono la principale fonte di emissione, pari al 90 per cento del totale, che emettono anidride carbonica senza sosta, in approdo, sosta e partenza.
Sono gli ultimi dati ambientali dei ricercatori e dei funzionari dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno Settentrionale, contenuti nel Documento di Pianificazione Energetica e Ambientale, presentato nei giorni scorsi in un evento online organizzato a Palazzo Rosciano, nel porto di Livorno, con circa 40 partecipanti tra authority ed esperti di ambiente. Dati di riferimento nazionale perché fotografano una situazione applicabile a tutti i porti. Nel caso del sistema portuale di Livorno, confermano gli studi precedentemente svolti dall'AdSP con il progetto Climeport del 2010.
Al di là del sensazionalismo che c'è spesso dietro questo dato, è un riferimento utile per capire come intervenire per ridurre le emissioni provenienti dall'attività commerciale portuale. In primo luogo, mostra come non bisogna intervenire su più fronti ma, più semplicemente ma non per questo senza difficoltà, principalmente sull'abbattimento delle emissioni navali.