Secondo il database COMTRADE delle Nazioni Unite sul commercio internazionale, le importazioni italiane dall'India hanno avuto un valore totale di 5,77 miliardi di dollari nel 2019, rendendo l'Italia il 5° partner commerciale europeo dell'India. Tra le merci indiane più frequentemente importate c'erano vestiti, tessuti, pezzi di ricambio in plastica/metallo, parti di automobili e prodotti chimici.
Sulla base delle tendenze attuali, si prevede che l'India sarà il paese più popoloso del mondo con una popolazione giovane e la terza economia più grande del mondo nel 2030. È un mercato promettente, ma chiunque stia considerando di fare affari con l'India dovrebbe notare diversi fattori che potrebbero influenzare significativamente i costi di trasporto.
Il tempo è denaro
Spedizioni correttamente programmate fanno risparmiare risorse ai clienti. Il trasporto via mare è la modalità di consegna più popolare per le merci inviate dall'India all'Italia. C'è solo un porto indiano, Nhava Sheva a Mumbai, che fornisce un collegamento diretto con l'Europa. Le consegne da questo porto a Genova, La Spezia o Venezia richiedono circa 35-40 giorni.
I carichi provenienti da altri porti indiani, per esempio Nuova Delhi, Calcutta o Chennai, devono passare o attraverso Nhava Sheva o Colombo in Sri Lanka e quindi impiegano più tempo in transito. Ecco perché per queste spedizioni vanno aggiunti 10 giorni in più al tempo totale di transito verso i porti italiani.
Nataliya Sheremetyeva
"Nel pianificare i tempi di consegna, dobbiamo ricordare che l'India è nota per i famigerati ritardi, soprattutto nel caso di merci trasportate da Mumbai. A causa dei frequenti e lunghi ingorghi o "congestione", i carichi e i camion sono spesso in ritardo. Per risparmiare tempo, se la merce viene ordinata dal nord dell'India, il team di AsstrA raccomanda di spedirla per ferrovia direttamente da Nuova Delhi. Poiché le spedizioni ferroviarie hanno la priorità sui camion quando arrivano al porto di Mumbai, questo trucco può aiutare a ridurre i potenziali ritardi", sottolinea Nataliya Sheremetyeva, Head of Italy Focus Market Sales di AsstrA Italia.
Tasse extra significano costi extra
Una "tassa interstatale" indiana è un costo aggiuntivo associato allo spostamento di merci da uno Stato all'altro. Spostare un carico da un magazzino in uno Stato interno a uno Stato costiero per caricarlo su una nave comporta tasse aggiuntive. Queste tasse fanno aumentare in generale i costi totali della logistica, e in particolare le tariffe di trasporto.
Marco Casali
"La spedizione dall'India può portare delle sorprese. Questo vale per gli acquisti alle condizioni di FOB (Free on Board) Nuova Delhi. Questa città si trova nell'entroterra e non sul mare, quindi il fornitore deve pagare per la consegna al magazzino di Nuova Delhi, da dove la merce viene spedita", dice Marco Casali, Responsabile della Divisione Container Italia, Sea Freight & Project Cargo di AsstrA Italia.
I documenti di transito sono molto preziosi
Luba Zakharava
"I documenti di transito originali sono necessari per il ritiro della merce nel porto di destinazione. Quando la merce viene spedita, un documento chiamato "connaissement" o polizza di carico (BL, bill of lading) viene emesso dallo spedizioniere. Poi il BL deve essere fisicamente inviato all'importatore in Italia, che a sua volta deve restituire i documenti originali allo spedizioniere o al suo agente in Italia. La mancanza di questi documenti può causare ulteriori problemi, ad esempio il blocco del carico nel porto", aggiunge Luba Zakharava, Country e Branch Manager di AsstrA Italia.
Un altro documento di trasporto cruciale necessario per lo sdoganamento è il Certificato di Origine rilasciato dalla Camera di Commercio Indiana e dal Trade Promotion Council. Se le merci esportate o importate non arrivano con questo certificato, al porto di destinazione dovrà essere pagato il dazio e quindi generare costi aggiuntivi.