La pandemia di Covid-19 ha messo in luce alcuni punti deboli all’interno degli ospedali che possono favorire la diffusione dei virus. E non riguardano solamente le attività svolte da medici e infermieri, ma anche quelle collaterali legate alla sussistenza dei pazienti, come la distribuzione dei pasti. Entriamo nel campo della logistica ospedaliera, che sarà condizionata da questa pandemia. Come, lo sta studiando il Centro sulla Logistica e il Supply Chain Management della Liuc Business School, diretto da Fabrizio Dallari, che spiega: “Tecniche lean mutuate dalla produzione automobilistica e modelli di logistica efficiente come quelli adottati dal settore dei beni di largo consumo: è quanto serve anche alla logistica della ristorazione ospedaliera”.
Insomma, ci sarà un trasferimento di tecnologie dalla produzione al commercio alla logistica ospedaliera? “Il riferimento è ai modelli lean dell'automotive e a quelli logistici della Grande distribuzione organizzata con soluzioni votate alla massima efficienza”, risponde il professor Dallari. “Così, per esempio, il trasporto nell'ultimo miglio è affidato a grossi veicoli industriali, non più svolto da furgoni di piccole o medie dimensioni, e la consegna dei pasti arriva direttamente nei reparti attraverso delle navette automatiche che prelevano il carico dal pallet e lo portano direttamente in corsia”.